Tra i rinviati a giudizio il dirigente, due funzionari e un consulente dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Marino. Il Giudice dell’Udienza Preliminare, dott.ssa De Angelis di Velletri – che ha seguito anche il caso Silvagni che ha portato alla condanna dell’ex sindaco di Marino a due anni e sei mesi per corruzione e peculato – ha rinviato a giudizio tutti e sette gli imputati. Il processo, come specifica un comunicato degli Ambientalisti pro Bovillae che hanno seguito il dibattimento a Tribunale di Velletri, riguarda la costruzione di ben 4 edifici abusivi per un totale di 200 mq nell’area archeologia vincolata del Circo Romano di Bovillae a Frattocchie.

Oltre ai proprietari e al loro tecnico,” specifica il comunicato “sono stati rinviati a giudizio il dirigente, due funzionari e un consulente dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Marino. L’abuso era stato denunciato con forza da Legambiente (http://noicambiamo.it/giornale/editoriali/1587-petizione-circo-di-bovillae), dalle associazioni ambientaliste locali e da alcuni cittadini di Marino. Sono state costruiti un casale, con fondamenta in cemento armato su mosaici antichi e strutture di inestimabile valore dei sacerdoti del culto della famiglia dell’imperatore Augusto, un porticato, e due grandi gazebo, tutti in un’area con inedificabilità assoluta vincolata con D.M. 10.11.1967, e realizzati tutti intorno gli archi dell’antico circo di Bovillae, a completamento di uno scempio iniziato in precedenza con la costruzione di una villetta usando gli archi come sostegno.
 Spicca tra gli imputati, e non è la prima volta in un processo penale, il dirigente dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Marino, l’uomo che da circa 10 anni ha coordinato e prodotto le determine della gestione Palozzi/Silvagni sull’urbanistica del territorio comunale, dirigente che risulta ancora in attività con il Commissario Prefettizio dott.ssa Caporale. Da notare anche che Legambiente Lazio compare come Parte Civile, ad enfatizzare il danno compiuto al patrimonio archeologico-paesistico e a tutti i cittadini di Marino.
Il Comune di Marino, pur risultando tra i danneggiati dal grave reato ipotizzato, ha finora difeso a sue spese, cioè con le tasse degli stessi cittadini danneggiati dal supposto abuso, due dei dipendenti rinviati a giudizio, stanziando fondi per i loro avvocati, proprio perché dipendenti comunali, ciò che appare contraddittorio.
Il Commissario Prefettizio di Marino, dott.ssa Enza Caporale, che ad oggi non ha dato la disponibilità a ricevere i cittadini e i rappresentanti di Legambiente su questo argomento scottante, vede aprirsi un nuovo fronte nella gestione del disastrato comune castellano, e specialmente dei suoi ruoli dirigenziali.