Salvare l’area del Divino Amore di Marino dal cemento e inglobarla nel parco dell’Appia Antica: ecco una proposta che piace ai comitati.
Grande successo per il convegno organizzato da Italia Nostra il 30 ottobre presso la sede dell’Ente Parco Appia Antica nei magnifici locali ristrutturati dell’ex Cartiera Latina.
Assieme al folto pubblico erano presenti il Commissario dell’Ente Parco, Mario Tozzi, e la Direttrice Alma Rossi che attentamente hanno ascoltato gli interventi dei vari Comitati ed Associazioni che da anni si battono per la salvaguardia del loro territorio.
Molte volte è stato citato Antonio Cederna che dedicò gran parte della sua vita ad Italia Nostra ed alla nascita dell’Ente Parco a difesa dell’unico museo a cielo aperto che si chiama Appia Antica.
ADA 2.0 (Argine via Divino Amore) ha avuto modo di intervenire in due diverse momenti dell’incontro, con immagini e molte informazioni.
La prima presentazione sul tema della cementificazione dell’area del Divino Amore di Marino è stata quella di Emanuele Loret che ha evidenziato con immagini satellitari gli effetti devastanti della crescita incontrollata del comune di Marino, con particolare effetto sulle riserve idriche e sulla qualità della vita.
La seconda presentazione, illustrata da Adolfo Tammaro in rappresentanza del Comitato ADA 2.0, ha elencato i principali motivi per dire NO al progetto di cementificazione che prevede altri 12.500 abitanti in un’area di 100 ettari contigua al Parco dell’Appia Antica e vicinissima al Parco dei Castelli Romani.
Tammaro ha inoltre analizzato quattro aspetti fondamentali che devono portare all’annullamento del progetto di cementificazione che sono:
- Questione carenza acqua e mancato rispetto L.R. 445/09;
- Questione aria, rumore, traffico e discarica Falcognana con la ASL RM H che chiede di fermare nuove costruzioni per la presenza dell’Aeroporto Ciampino e del traffico su Appia, Nettunense e Ardeatina;
- Questione archeologica con la presenza certa di ville romane importanti resti dell’antica Boville;
- Questione densità abitativa già segnalata dalla Provincia di Roma insieme ad importanti violazioni del Piano Territoriale Provinciale Generale.
Tanti altri Movimenti ed Associazioni hanno messo in evidenza come l’Ente Parco sia considerato l’unico ultimo baluardo di difesa della natura e dei tesori di tutto il territorio rimasto ancora miracolosamente non costruito che fiancheggia la Regina Viarum.
Insieme ai rappresentanti di Italia Nostra (Lazio, Roma, Castelli Romani, Ciampino) che hanno messo in luce la vitalità e la tenacia di questa Associazione nata a difesa del Territorio, hanno parlato Presidenti e Assessori dei Municipi VII e VIII di Roma, il Comitato della Caffarella per il risanamento del fiume Almone, il Comitato Statuario Capannelle, il Comitato di difesa dell’area della Falcognana per la questione discarica.
La richiesta chiara di tutti è stata quella di un allargamento del Parco dell’Appia Antica per riuscire a tutelare queste aree che altrimenti saranno irrimediabilmente coperte di cemento. In particolare, Annalisa Cipiriani di Italia Nostra ha proposto di avviare un tavolo tra tutte le associazioni per esercitare una maggiore pressione sugli uffici competenti per l’approvazione in tempi rapidi del piano di assetto le Parco dell’Appia Antica.
L’ultimo intervento di Oreste Rutigliano – membro storico di Italia Nostra – ha messo in evidenza le potenzialità enormi dell’Ente Parco se saprà valorizzare e far valere la grande vitalità e amore per territorio messe in evidenza dai vari Comitati, troppo spesso in contrasto con la gestione politica troppo condizionata dagli interessi economici di un ristretto numero di speculatori. L’Ente Parco già oggi protegge 25000 ettari di territorio ma ha bisogno di investimenti importanti e urgenti. Infine, Rutigliano ha ricordato le linee guida di Antonio Cederna, che sono ancora drammaticamente attuali. Cederna, infatti, diceva: “Il Parco deve vivere per il godimento di tutti, deve essere aperto a tutti lottando contro ogni privatizzazione. Il Parco è un elemento di tutela aggiuntivo alla Sovrintendenza e rappresenta una visione della Storia che si offre al mondo intero.”