(A cura di don Bruno) – “L’indifferenza avvolge cattolici e laici, non hanno presente il significato sconvolgente della festa”. “Natale non è solo dei cristiani. In ballo c’è la nostra civiltà” lo ha detto il filosofo Massimo Cacciari….. Condividiamo in pieno le sue riflessioni….
<<Il Natale dei panettoni, il Natale delle pubblicità, il Natale dei soldi. Il Natale oggi è una festina” riflette il filosofo. “La cronaca è un susseguirsi di episodi mortificanti: la scuola che abolisce il presepe nel segno del politicamente corretto, il parroco che ha paura di celebrare la messa di mezzanotte, la comunità che rinuncia ai canti tradizionali per non urtare l’altrui sensibilità>>. <<Sono i cristiani i primi ad aver abolito il Natale>>.
Purtroppo ha ragione Cacciari: l’indifferenza regna sovrana e avvolge un po’ tutti, laici e cattolici. Ormai prevale il Natale dei pacchi e dei regali e si è completamente dimenticato il simbolo che ha dato un contributo straordinario alla nostra storia, alla nostra civiltà, alla nostra sensibilità. Il cristianesimo, parte fondamentale del nostro percorso storico, il Natale, l’evento che ha tagliato in due la storia, non fanno più parte del nostro confronto quotidiano: laici e cattolici oggi non riflettono, perché non conservano memoria di questa storia così sconvolgente. Così risponde il filosofo alle domande.
Dio che si fa uomo. <<Capisce? Non Dio che stabilisce una relazione con gli uomini, ma Dio che viene sulla terra attraverso Cristo. Vertiginoso>>.
Forse per lei e pochi altri. <<Appunto. La nostra società è anestetizzata; il Natale è diventato una favoletta, una specie di raccontino edificante che spegne le inquietudini>>.
Insomma non si difende più il Natale, perché non si sa più cosa sia il Natale? <<Esatto. Se posso generalizzare, e so che da qualche parte ci sono le eccezioni, il laico non si lascia scalfire da questo scandalo; l’insegnante di religione non trasmette più la forza di questa storia, ma se la cava con una spruzzata di educazione civica e il prete, spesso e volentieri, declama prediche, comode comode e rassicuranti, che sono un invito all’ateismo>>.
Un disastro. <<Si è perso l’abc. La prima distinzione non è fra laico e cattolico, ma fra pensante e non pensante. Se uno pensa, come pensava il cardinal Martini, allora si interroga e, se si interroga, prima o poi viene affascinato dal cristianesimo, dal Dio che si fa uomo scandalizzando gli ebrei e l’Islam>>.
Siamo alle prese con uno scontro di civiltà? <<Ma che scontro. Anche dalle loro parti si è persa la portata profonda del fatto religioso. Viviamo in un mondo che dimentica la dimensione spirituale>>.
Da dove può partire il dialogo con le altre religioni? <<Il dialogo parte dalla consapevolezza, ma se non c’è consapevolezza, allora prepariamoci al peggio. E infatti i cristiani sono, e so che da qualche parte c’è sempre un resto d’Israele, servi sciocchi del nostro tempo>>.
Insomma, che cosa manca? <<Manca il brivido davanti a una vicenda così grande, incommensurabile.>> …..