(C.d.A) – Il Cardinale Bassetti ha rivolto ai Vescovi un accorato invito a fare sue le parole di Papa Francesco dove dice: «Oggi non viviamo un’epoca di cambiamento quanto un cambiamento d’epoca» e sulla base di questa affermazione ha incentrato il suo discorso.
Si è rivolto per primi ai parroci che sono costruttori di comunità, strumenti della tenerezza di Dio, presbiteri che si ritrovano e si spendono nella carità pastorale. Ha parlato poi di quelle persone che oggi sono nella sofferenza, nell’abbandono e nel lutto specialmente quelle donne che ogni giorno sono vittime di una violenza cieca e brutale.
Sulla linea delle parole del Papa a proposito del cambiamento d’epoca, sottolinea che dobbiamo assumere la piena consapevolezza che stiamo vivendo in un mondo profondamente cambiato, in un’Italia molto diversa rispetto al passato con una chiesa sempre più globale. Da questa presa di coscienza sorgono nuove sfide e nuove domande a cui bisogna fornire, senza paura e con coraggio, delle risposte nuove. Oggi viviamo in una società tecnologica e secolarizzata, una società che corre un «grande rischio», quella di essere caratterizzata da una tristezza individualista che
scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata. Questo in generale, poi si rivolge direttamente alla nostra patria. «A noi interessa che l’Italia diventi un paese migliore. Bisogna perciò avere la forza, il coraggio e le idee per rimettere a tema l’Italia nella sua interezza, con la sua storia, il suo carattere, la sua vocazione». E poi affronta il problema dell’impegno politico da parte dei cattolici riportando le parole di La Pira: «La politica non è una cosa brutta… è un impegno di umanità e santità».