​ADA: la battaglia per fermare la speculazione al Divino Amore e Mugilla non si ferma a Marino

I cittadini di Argine via Divino Amore confermano la loro ferma determinazione nel continuare la durissima battaglia avviata da tempo per fermare la speculazione del cemento sull’area Divino Amore/Mugilla di Marino. Gli esiti delle ultime elezioni del 5 giugno, già prima del ballottaggio, hanno premiato le posizioni di chi si è impegnato a contrastare questa speculazione e, indipendentemente dagli schieramenti politici, siamo convinti che le posizioni della attuale maggioranza e della parte della minoranza che hanno da tempo sostenuto ADA saranno coerenti nel porre in essere tutti gli atti politico-amministrativi necessari a fermare la colata di cemento voluta nel 2011 da Palozzi, il centrodestra di Marino e da una parte del centrosinistra che in Regione Lazio non ha mantenuto suoi impegni sulla revoca delle delibere della Polverini.

La nostra presenza come ADA  durante i consigli comunali nel passato ha voluto rappresentare un gesto di vicinanza a chi sosteneva le nostre ragioni in consiglio. Lo stesso atteggiamento avremo coerentemente ora, per sostenere nuovamente, già dal 7 luglio prossimo con una presenza importante chi si adopererà negli schieramenti politici con tutti gli strumenti a disposizione per fermare lo scempi  del cemento. Insieme agli oltre 1500 cittadini che hanno firmato la moratoria al Prefetto di Roma e al Comune di Marino, alle oltre cento di famiglie che hanno partecipato da anni alle ingenti spese per il ricorso,
daremo un segnale chiaro a tutti coloro che in campagna elettorale, ed in particolare durante l’ultimo concerto  di raccolta fondi di ADA, hanno pubblicamente dichiarato di  voler fermare la speculazione.
Restiamo, quindi, in attesa di conoscere la linea che seguirà la politica a Marino, fermi sulle nostre posizioni di cittadini che vedono anche nel giudizio del TAR un baluardo  per ottenere l’annullamento di tutti i nefasti effetti sul territorio della speculazione del Divino Amore/Mugilla.