Nuovo ricorso ad adjuvandum per fermare la cementificazione di Mazzamagna.
Con un recente ricorso al TAR di maggio 2015 la Città Metropolitana di Roma (ex Provincia) si è costituita contro il Comune di Marino e la Regione Lazio per l’annullamento delle delibere Regionali relative al territorio di Marino con oggetto”Piano di zona per l’Edilizia Economica Popolare, in variante al PRG, località Mazzamagna”. Queste delibere rientrano nell’azione ben più ampia della sciagurata programmazione urbanistica, che Argine via Divino Amore (ADA) definisce ‘cementificazione selvaggia e speculativa’, a cui è interessata l’area di Frattocchie e Santa Maria delle Mole, sotto il più noto nome di area Divino Amore/Mugilla.
“Questa cementificazione selvaggia” dichiarano i cittadini di ADA “è stata voluta dai sig.ri Palozzi, Silvagni e tutto il centrodestra di Marino, con la complicità silente e ipocrita dei vertici del PD di Marino e della giunta regionale di centrosinistra guidata da Zingaretti.”
“I cittadini di ADA” continuano dal coordinamento del comitato “assieme alle associazioni ambientaliste Italia Nostra Castelli Romani e Legambiente Appia Sud ’il riccio’, e con le forze politiche locali che appoggiano i ricorsi al TAR – Movimento per il Cambiamento, Sinistra Ecologia e Libertà Marino, Movimento 5 Stelle Marino e Liberazione in Corso – hanno deciso di dare mandato agli avvocati per ricorrere ad adjuvandum presso il TAR a supporto del ricorso della Città Metropolitana sull’area Mazzamagna. Negli atti di questo ennesimo ricorso, l’avvocato che rappresenta la Città Metropolitana definisce ‘esecrabili i provvedimenti regionali emessi a ratifica di provvedimenti del comune di Marino assunti in totale spregio delle competenze sull’urbanistica dell’ex Provincia’, istituzione – quest’ultima – da sempre totalmente contraria, con solide argomentazioni tecniche e amministrative, alla urbanizzazione per oltre 1.300.000 mc di cemento programmata da Palozzi e Co. Questo ricorso dei cittadini si unirà agli altri già presentati da ADA dal 2011 ad oggi, nella certezza” conclude il comunicato di ADA “ che, in sede di giudizio finale, venga riconosciuta dal giudice l’inadeguatezza amministrativa e tecnica delle azioni cementificatorie volute dalla politica degli speculatori a Marino, per gli interessi di pochi, contro gli interessi di tutto il resto dei cittadini e del territorio.”