Italia Nostra Castelli Romani rivolge un appello urgente al presidente della regione Lazio, On. Nicola Zingaretti, affinché sia scongiurata la cementificazione prevista nella vasta area attigua a Via del Divino Amore nel territorio del comune di Marino. Italia Nostra ritiene inoltre importantissimo che, essendo trascorsi ormai già svariati anni, si riprenda il cammino in modo serio e deciso per l’ampliamento del parco dell’Appia Antica nella prospettiva di realizzare una armonica saldatura tra il Parco suddetto ed il Parco regionale dei Castelli Romani. L’obiettivo deve essere quello di un grande polmone verde, ricco di reperti archeologici, con molti riferimenti storici e culturali, una sorta di area cuscinetto tra l’espansione urbanistica di Roma e la parte ovest dei Castelli Romani. Italia Nostra Castelli Romani lancia l’appello presente affinché la politica urbanistica scellerata delle amministrazioni locali non vada a compromettere irrimediabilmente le caratteristiche originarie e la qualità della vita di questo territorio già abbastanza deturpato. Occorre osservare che il comune di Marino presenta, insieme ad Albano, una densità demografica che è la più elevata tra i comuni dei Castelli Romani. Facendo semplici confronti alla luce dei dati Istat dell’ 1/ 1/ 2014, osserviamo come Marino conterebbe 1710 abitanti per Km quadrato, mentre altri comuni dei Castelli, come Frascati, Grottaferrata, Genzano e, soprattutto Nemi, presentano numeri di molto inferiori: Nemi, il comune certamente più virtuoso, presenterebbe addirittura solo 268 abitanti per Km quadrato. Dunque rileviamo come a Marino, ed in particolar modo nelle frazioni di Santa Maria delle Mole e Boville, si assista ad un fenomeno di congestione preoccupante, dove, nel corso del tempo si sono accumulate palazzine su palazzine, spesso senza soluzione di continuità, e senza il rispetto degli standard prescritti dalla normativa vigente. All’origine del fenomeno vi sono state delibere alquanto audaci dell’amministrazione di Marino. Ricordiamo la delibera n.62 della variante generale del 24/11/2000 che ha comportato una palese disapplicazione delle misure di salvaguardia. Ma ancor più grave è stato il fatto che il Consiglio Comunale, anziché attendere che la variante di PRG venisse approvata dalla Regione, con la delibera N. 50 del 29/ 10 / 2001, di fatto anticipava gli effetti della Variante Generale, in palese violazione di Legge. Ora, nonostante che il 14/11/2003 il comune avesse poi annullato in autotutela la delibera citata, nel frattempo i danni all’ambiente erano stati ormai in gran parte perpetrati e, data la tardività dei provvedimenti di revoca dei permessi, questi stessi sono stati poi annullati in quanto “tardivi”. Ora riteniamo che la delibera del 3 agosto 2011, supportata da un protocollo d’intesa con l’allora giunta Polverini, in realtà non faccia altro che proseguire e completare l’operazione scellerata già intrapresa nel 2000. Per questo riferiamo che ITALIA NOSTRA Castelli Romani è intervenuta legalmente al TAR “Ad adiuvandum” contro la delibera testé ricordata e desideriamo, con il presente appello, ribadire ancora una volta con forza, la necessità e l’urgenza di ampliare il parco dell’Appia Antica fino a mettere al sicuro aree di pregio come quelle di Mugilla e Divino Amore, aree di valore non solo paesaggistico ma anche di interesse storico ed archeologico, come testimoniato dai resti degli archi delle “Carceres”attigue al circo dell’antica Boville, antichissima città della lega Latina e dalle cisterne di Mugilla. Da non trascurare anche la presenza nelle vicinanze del celebre convento dei frati Trappisti, nonché dei resti ritrovati pochi anni fa dell’antica villa del console Messalla presso Ciampino con la recente scoperta del corredo di statue riguardanti il mito di Niobe decantato dal poeta latino Ovidio.
Italia Nostra Castelli Romani