Riparte il progetto di Marino Aperta con i giovani della pianura di Marino.
Anche quest’anno Marino Aperta Onlus ha dato avvio presso gli Istituti Comprensivi Vivaldi e Levi al progetto Comitato Quartiere Giovani. Oltre 500 ragazzi sono stati coinvolti nel rinnovo dei rappresentanti del Comitato, eleggendo, in ogni classe delle I e II medie e in alcune delle classi IV e V elementare, i membri che poi confluiscono nel direttivo del Comitato. Dopo la fase elettiva, già conclusa nella scuola Vivaldi e in corso di finalizzazione presso la scuola Levi, il primo tema affrontato dai ragazzi è stato quello della raccolta differenziata. Oltre 20 classi di bambini e ragazzi di Santa Maria delle Mole (scuole Vivaldi, Repubblica e Verdi) hanno partecipato ad una indagine statistica in cui ogni ragazzo ha indicato per una settimana quanti sacchetti di rifiuti fossero stati prodotti in casa, ripartiti tra indifferenziata, carta e multimateriale.
Successivamente, nei giorni 14 e 15 novembre, oltre 140 dei ragazzi coinvolti dal Comitato hanno partecipato a due incontri di approfondimento, il primo presso la scuola Vivaldi con il dott. Marco Cacciatore, il secondo presso la scuola Verdi con l’ing Corrado Colizza, sul tema della raccolta differenziata.
“I ragazzi hanno partecipato con entusiasmo” ha dichiarato Marco Carbonelli, coordinatore del progetto Comitato Quartiere Giovani per Marino Aperta Onlus “sia alla fase di raccolta dei dati sia agli incontri con gli esperti. Ora i dati raccolti saranno elaborati dal Comitao Quartiere Giovani della Vivaldi con l’aiuto del professore di Tecnologia Mario De Simone, in modo da poter presentare nell’arco di una quindicina di giorni i risultati dell’indagine statistica. I ragazzi hanno concluso i loro incontri con la considerazione che l’unica possibilità che anche il nostro territorio ha di evitare l’utilizzo di nuove discariche è quella di migliorare di molto la quantità e la qualità della raccolta differenziata, creando le condizioni per il recupero, il ricliclo e il riuso dei materiali che, purtroppo, oggi portiamo in discarica”.