A partire dal 1 luglio 2013, con la presentazione da parte di Aeroporti di Roma del “piano di contenimento ed abbattimento del rumore” ai sensi del Decreto Ministeriale 29 novembre 2000 del Ministero dell’ambiente, avrebbe potuto aver inizio la riduzione dei voli nell’aeroporto di Ciampino e il ritorno alla legalità dell’aeroporto dopo molti anni di esercizio fuori dai limiti di legge.
Non risulta invece che il piano sia stato presentato né alla Regione Lazio – principale destinataria – né ai comuni di Ciampino, Marino e Roma, i cui cittadini subiscono i danni (accertati da due successive indagini epidemiologiche delle Asl competenti) dell’inquinamento aeroportuale.
Nei due successivi incontri del 7 maggio e del 16 luglio dei comitati dei cittadini e di Legambiente Lazio con la Regione, rappresentata dall’Assessore Refrigeri e dalla Consigliera Avenali, l’amministrazione regionale si è impegnata ad agire nei confronti di AdR, coinvolgendo anche le altre Istituzioni interessate (a cominciare dai Ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti), per garantire il rapido ritorno dell’aeroporto di Ciampino nella legalità.
Questo percorso si è avviato nel 2010, dopo un decennio di inadempienze, con la “Conferenza dei Servizi sull’aeroporto di Ciampino” che, tramite l’approvazione della zonizzazione acustica aeroportuale di Ciampino, ha sancito, attraverso le conferme delle misure effettuate da ARPA Lazio, che l’aeroporto opera non rispettando le norme di legge sui limiti di rumore ammessi.
A partire dalla conclusione della Conferenza, avvenuta il 1 luglio 2010, sono scattati 36 mesi di tempo entro i quali AdR doveva analizzare la situazione dell’aeroporto e stendere il “piano di contenimento ed abbattimento del rumore”.
Dal momento della consegna del “piano” (i cui tempi sono scaduti il 30 giugno 2013) scattano ulteriori cinque anni, che la Regione, in base al citato Decreto Ministeriale, ha il potere di ridurre anche a zero, entro i quali l’inquinamento acustico deve essere abbattuto. Bisogna però tenere conto che l’approvazione della zonizzazione acustica è avvenuta con oltre 10 anni di ritardo, durante i quali i voli sono aumentati senza controllo.
Per tali ragioni chiediamo al Ministero delle infrastrutture e trasporti, qualora AdR perseveri nella sua inadempienza, di prospettare, a tutela della salute dei cittadini, la disdetta della Convenzione per la gestione dell’aeroporto di Ciampino da parte di questa società.
Ma, dichiara il portavoce del dei cittadini Pierluigi Adami, “chiediamo soprattutto alla Regione Lazio di ridurre ad un solo giorno i tempi per la diminuzione dei voli a Ciampino, dato che questo è stato il tempo necessario ad AdR il 29 settembre 2012 per trasferire tutti i voli e il personale da Ciampino quando, per sue necessità di potenziamento della pista, chiuse l’aeroporto per una settimana“.