Da un Comunicato Stampa del Consigliere Caracci *** *** *** E’ sconcertante come la Giunta Palozzi continui a gestire la cosa pubblica in spregio alle più elementari norme di legge. Lo scorso mese di ottobre avevo reso noto il parere del 6 luglio 2009 con il quale l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato si era espressa negativamente sull’affidamento diretto, alla Multiservizi dei Castelli di Marino SpA, del nuovo asilo di Via Pietro Micca a Santa Maria delle Mole. Parlai di conclamata allergia della Giunta Palozzi alle gare di appalto di evidenza pubblica, previste dalle normative europee e dalla legge n. 133 del 6/8/2008. Da allora, invece di provvedere immediatamente all’indizione di una regolare gara d’appalto che avrebbe consentito da tempo l’apertura dell’asilo nido, Palozzi ha fatto trascorrere altri preziosi mesi per fare quello che aveva in mente sin dall’inizio: affidare ”in house”, ossia direttamente e senza gara d’appalto ad evidenza pubblica, la gestione dell’asilo nido alla Multiservizi dei Castelli di Marino SpA per un periodo che va dal primo marzo al 31 dicembre 2010. (Del.ne di G.C. n. 5 del 25/01/2010). Le argomentazioni poste a base di tale Atto della Giunta comunale offendono l’intelligenza umana per quanto sono sfacciatamente grossolane. Si cerca di giustificare, con l’inappropriata citazione di leggi, l’urgenza di provvedere all’affidamento “in house”, quando è del tutto evidente come i ritardi accumulati siano da imputare solo e soltanto a Palozzi che perde tempo nel chiedere pareri all’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato e poi, a distanza di mesi, non li rispetta. In questo modo l’apertura dell’asilo nido coinciderà proprio con i giorni più roventi della campagna per le elezioni del Consiglio regionale, nella quale i tagli di nastro faranno da cornice alle patetiche sceneggiate di un certo modo di fare politica e le assunzioni di personale un buon motivo per essere “amati” da altre 8 o 10 famiglie in cerca di lavoro per figli/e o parenti vari. Un ulteriore e grave elemento, che mette a rischio la legittimità della delibera di affidamento da parte della Giunta comunale, sta nella spoliazione delle competenze del Consiglio comunale. Al sottoscritto, così come agli altri Consiglieri, è stato impedito di intervenire, così come già successo per il servizio di N.U., su un argomento che il Testo Unico delle leggi sugli Enti Locali, all’art. 42, attribuisce esclusivamente al Consiglio comunale. Saranno questi i motivi per i quali la Segretaria comunale risulta assente al momento dell’approvazione da parte della Giunta comunale di tale affidamento? La misura è colma. Laddove la politica e la buona amministrazione non sono di casa, c’è bisogno di voltare pagina e rivolgersi alle Autorità competenti per ristabilire legalità e trasparenza all’agire della pubblica amministrazione. E’ quello che farò.
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Inviato da : | Data comunicazione : 4-02-2010 |
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