L’Amministrazione comunale di Marino è pronta a far causa alle Poste Italiane. Oggetto del contendere è il mancato invio, da parte degli uffici di Marino e Ciampino, dei plichi contenenti i questionari di Azzero CO2, il progetto intrapreso dall’assessorato all’Ambiente per favorire la conoscenza e diffondere l’utilizzo del fotovoltaico e delle fonti di energia alternativa. L’assessorato all’Ambiente, in estate, aveva preso accordi con le dirigenze degli uffici postali di Marino e Ciampino per l’invio celere, entro il mese di luglio, dei suddetti questionari che i cittadini, poi, avrebbero dovuto rispedire in Comune entro la metà di settembre. Nulla di tutto questo, o quasi, è potuto avvenire. Alla data di scadenza, infatti, risultava giunto a destinazione appena il 10% dei test, ovvero circa 1500 coupon. Al che, rispondendo alle giustificate proteste di Palazzo Colonna, Poste Italiane facevano sapere che il problema di Marino è la numerazione civica. “Siamo offesi e indignati da un atteggiamento pregno di tale e tanto menefreghismo da parte di un’azienda come Poste Italiane” dichiara l’assessore all’Ambiente della Città di Marino, Massimo Prinzi. “Anzitutto perché, a causa di una inefficienza tipicamente agostana, le Poste Italiane hanno di fatto gravemente rallentato la partenza di un progetto culturale, civico e ambientale per cui il Comune di Marino ha investito molte risorse e impegno nell’anno lavorativo appena trascorso. Quindi, come Amministrazione e come tutti cittadini, ci sentiamo privati di un servizio per cui tanto l’Amministrazione comunale quanto ogni cittadino paga in cambio di una puntualità nella consegna che, in questo caso, è venuta totalmente meno”. “Peraltro – aggiunge Prinzi – ci sentiamo presi in giro persino dalla risibile giustificazione addotta da Poste Italiane in quanto la numerazione civica di Marino è congrua e perché, soprattutto, abbiamo riscontrato che altra corrispondenza arriva con puntualità e precisione. Per di più – va avanti – dato che solo pochi plichi sono tornati al mittente e pochi sono arrivati a destinazione, abbiamo il ragionevole dubbio che il grosso della spedizione non si sia mossa dai depositi delle Poste. Il che avvalora la tesi circa il virus agostano, tipicamente italiano, che ha colpito gli impiegati di Poste Italiane a scapito, in questo caso, di un progetto civico che mira alla salvaguardia dell’ambiente che è notoriamente il principale bene comune”. “Per tutti questi motivi – conclude l’assessore all’Ambiente – ci stiamo adoperando per adire le vie legali attraverso le quali quantificare l’entità del danno e il risarcimento che Marino dovrà avere da Poste Italiane”.
|
|
Inviato da : | Data comunicazione : 29-09-2008 |
Varie